Descrizione
Trezzano sul Naviglio, 1 marzo 2021 – Trezzano sul Naviglio ha una radicata tradizione produttiva e commerciale che il Comune intende rafforzare attraverso una maggiore presenza del lavoro sul territorio e una migliore qualità dell’ambiente lavorativo interno ed esterno.
Nei giorni scorsi è stata sottoscritta una convenzione tra il Comune di Trezzano sul Naviglio e il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, che attiva una collaborazione nell’ambito del progetto di ricerca “Aree Produttive, Aree Pro Adattive (AP+A)”. Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare e del Territorio con il supporto di Città metropolitana di Milano, Cap Holding Spa e Assolombarda, intende promuovere la diffusione di strategie e azioni di sostenibilità, mitigazione e adattamento nei distretti produttivi della Città metropolitana di Milano, al fine di dare un contributo al perseguimento degli ambiziosi obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e della Strategia Nazionale dello Sviluppo Sostenibile.
“La valorizzazione delle aree produttive – spiega il sindaco Fabio Bottero – prevista anche nella Variante 2 del Piano di Governo del Territorio attualmente in corso, è l’occasione per ripensare i luoghi della produzione e del lavoro anche come luoghi ‘pro-adattivi’ dove sia prioritaria la ricerca del benessere dei lavoratori e si perseguano gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Il Politecnico di Milano – che ringraziamo – ha scelto Trezzano per un progetto pilota importante che vedrà protagoniste insieme al Comune le imprese del territorio: questo ci rende molto orgogliosi e ci darà l’opportunità di progettare in modo innovativo la trasformazione del nostro territorio. Una volta testato nel nostro Comune, il processo collaborativo sarà promosso anche in altre zone della Città metropolitana di Milano”.
La variante generale 2 al PGT è finalizzata a “promuovere la rigenerazione economica e il riuso del tessuto industriale/artigianale e commerciale esistente per favorire l’insediamento di nuove imprese nei settori: manifatturiero, del commercio e dei servizi”.
La stretta collaborazione tra l’Ufficio di Piano e il Politecnico di Milano aumenterà la qualità tecnica della variante stessa soprattutto sotto il profilo della sostenibilità ambientale.
“Lavorare oggi nelle aree produttive – aggiunge Eugenio Morello, Associate Professor in Urban Planning del Politecnico di Milano – è prioritario per affrontare la sfide urgenti della transizione ecologica. Queste aree sono rilevanti poiché offrono molteplici opportunità di trasformazione e occupano una superficie molto estesa, se pensiamo alla Città metropolitana di Milano. Spesso i luoghi del lavoro sono dimenticati dalle policy dello sviluppo sostenibile: AP+A vuole invece partire proprio dalla dimensione del lavoro per diffondere la cultura della sostenibilità. Trezzano rappresenta una realtà dinamica e ricca di potenzialità per promuovere una rigenerazione in chiave sostenibile; contiamo quindi di avviare un dialogo proficuo con i rappresentanti del territorio e costruire insieme nuove progettualità e azioni concrete”.
Il progetto AP+A è basato sul coinvolgimento degli attori economici, sociali e istituzionali locali attraverso laboratori e workshop di progettazione partecipata per esplorare insieme soluzioni urbanistiche e progettuali innovative e forme di governance, cogliendo le opportunità e le sfide dello sviluppo sostenibile.
In una prima fase saranno contattate tutte le aziende del territorio (stakeholder) e le associazioni rappresentative degli interessi dei cittadini che saranno invitate a partecipare a un breve sondaggio per raccogliere le loro prime segnalazioni ed esigenze e comprendere visioni e interessi, azioni e interventi, potenzialità e rischi.
Si avvierà in seguito un percorso di co-progettazione, definendo insieme le opportunità e le barriere alla transizione dei distretti produttivi per poi valutare l’impegno delle aziende e cercare soluzioni per i distretti “pro-adattivi” e infine proporre forme di governance condivisa.